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NUCLEARE - ALTRI PARERI

IL NOSTRO MONDO > FUOCO > ENERGIE per NOI

Articolo del 13 marzo 2012


L’avevo detto che Andrea Rossi si era messo in una situazione senza uscita. L’ inventore del preteso reattore nucleare detto E-Cat non poteva continuare a raccontarci che non aveva più bisogno di dimostrare niente a nessuno e che, perciò, stava costruendo negli Stati Uniti una fabbrica di E-Cat domestici da installare in cantina (addirittura in milioni di esemplari). Non era semplicemente possibile e, in effetti, lo stesso Rossi ha dovuto ammetterlo.

E’ successo che qualcuno ha chiamato il bluff. Qualche giorno fa, un ispettore del Dipartimento del Controllo delle Radiazioni dello stato della Florida è andato a vedere cosa succedeva nella pretesa “fabbrica di reattori nucleari” a Miami. Hanno trovato l’inventore in persona, Andrea Rossi, che ha dichiarato che dentro il suo arnese “non si producono reazioni nucleari” e che, quindi, non ci sono emissioni di radiazioni. Ha detto anche che c’è nessuna fabbrica a Miami e che la produzione è “overseas”, cioè non negli Stati Uniti. (trovate tutta la documentazione qui, commenti in inglese qui e qui, Un commento in italiano lo trovate qui. Rossi stesso ha confermato tutto qui. )

Ora, ci sono solo due possibilità:

1. Rossi sa benissimo che non c’è nessuna reazione nucleare dentro il suo E-Cat, negando così tutto quello che ci aveva raccontato fino ad oggi, ovvero fusione nucleare di nichel e idrogeno,  generazione di raggi gamma, schermature al piombo, eccetera. (per non parlare del fatto che ci aveva raccontato che aveva una fabbrica in Florida!)

2. Rossi ha mentito all’ispettore dello Stato della Florida per evitare guai e inchieste.

Fra le due ipotesi; la prima è molto più verosimile. Fra le altre cose, se fosse vera la seconda dovremmo concludere che Rossi è un criminale pericoloso che vuol produrre e vendere un dispositivo che produce raggi gamma (come aveva lui stesso dichiarato) senza preoccuparsi di ottenere le necessarie certificazioni.

D’altra parte, se è vera la prima ipotesi, non possiamo che concludere che Rossi ci ha raccontato un sacco di balle sul funzionamento del suo arnese, sulla fabbrica che ne dovrebbe produrre milioni di esemplari, e su tante altre cose. Siccome Rossi non ha mai voluto dire come funziona l’E-Cat, dicendo soltanto “fidatevi di me,” credo che ce ne sia abbastanza a questo punto per dichiarare la storia conclusa. Anche alcuni dei sostenitori più fedeli di Rossi sono arrivati alla stessa conclusione, abbandonando la nave che affonda, fra questi Sterling Allan, fino ad oggi grande fautore di Rossi e del suo E-Cat.

Rimane da domandarsi come mai si sia potuto perdere così tanto tempo dietro questa incredibile storia. Io stesso me lo domando: come è possibile, fra le tante cose,  che un intero dipartimento di fisica di una prestigiosa università italiana avesse accettato di partecipare a un progetto di ricerca su questa argomento? Viene veramente da pensare: c’è qualcosa che non va nella testa umana? Comunque, da tutto si può imparare qualcosa. In questo caso, si può imparare come sia facile approfittarsi della buona fede della gente in una situazione difficile, come quella in cui siamo oggi.

Così, se l’E-Cat è ormai storia conclusa, non aspettiamoci che smettano di raccontarci bufale energetiche.




Fonte: www. aspoitalia.it   Articolo di Ugo Bardi

 
 
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