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Idroelettrico alta capacità
Si sfrutta l’energia dell’acqua accumulata in un serbatoio (invaso, diga) oppure presente in forma cinetica nel deflusso idrico dei fiumi per azionare una turbina meccanica. La turbina meccanica è collegata ad un alternatore il quale trasforma l’energia cinetica (di rotazione) della turbina in energia elettrica la quale opportunamente trasformata, condizionata e “regolata” verrà immessa nella rete di distribuzione.
Lo schema impiantistico generale di un impianto idroelettrico comprende:
•un’opera di sbarramento dell’alveo del corso d’acqua a monte dell’impianto, costituita da una traversa o una diga, che può determinare un volume d’invaso in alveo tale da consentire o meno l’accumulo delle portate naturali; solitamente l’opera di presa è dotata di una o più paratoie di scarico per la pulizia del bacino contro il suo interrimento;
•una o più paratoie di presa, che posso essere seguite da una vasca di calma per la sedimentazione della sabbia trasportata dalla corrente;
•un canale di derivazione, che può essere in tutto o in parte in galleria;
•una vasca di carico, solitamente dotata di organi di scarico;
•una o più condotte forzate che convogliano l’acqua alle turbine idrauliche;
•un impianto di produzione dell’energia elettrica, in cui sono installate uno o più gruppi turbina-generatore;
•un canale di restituzione dell’acqua turbinata nell’alveo del corso d’acqua a valle dell’impianto.
Le principali caratteristiche di un impianto idroelettrico ad alta capacità (> 1 – 10 MW di potenza installata) sono:
•impatto ambientale;
•energia attualmente prodotta pari al 10% del fabbisogno di energia complessivo del Paese;
•potenziale a livello italiano quasi completamente sfruttato;