Il mantello del cane protegge dal freddo e dal caldo, impedendo la perdita di calore del corpo, con un grado di isolamento termico che aumenta con lo spessore. Il mantello del cane è costituito da due tipi di copertura: il pelo più lungo e più duro ed il sottopelo (morbido, lanoso, e molto più corto del pelo di copertura esterna). Il sotto pelo ha la funzione di trattenere il calore, mentre il pelo che si trova nella parte più esterna, scherma il corpo del cane proteggendolo dai raggi del sole e quindi dalle scottature della pelle e in parte dai parassiti. Alcuni tipi di pelo (come quello dei cani nordici e gli SPITZ appunto) oltre ad avere una funzione termoisolante, sono anche impermeabili all’acqua e proteggono il cane dai rovi e dalla sporcizia; in generale il pelo è come l’isolamento ben fatto di una casa.
Ma come avviene la dissipazione del calore nei cani? Chiunque abbia avuto a che fare con questi quadrupedi sa che i cani ansimano quando hanno caldo, questo meccanismo permette al cane di perdere calore di cui non ha bisogno quando la temperatura è troppo elevata.
Il meccanismo funziona sul principio di evaporazione, che è estremamente efficace perché si può perdere più o meno 540 volte il calore che si perderebbe cambiando la temperatura dell’aria. L’aria entra nel naso del cane e trova un tessuto complesso e molto irrorato, per cui assorbe calore ed umidità. Dopo aver ceduto ossigeno ai polmoni, l’aria viene espulsa in due modi diversi a seconda che il cane abbia bisogno di perdere calore oppure no:
Se il cane non ha caldo espelle l’aria direttamente dal naso, l’aria compiendo il percorso iniziale all’inverso cede di nuovo calore al corpo e la perdita complessiva è minima per cui la temperatura corporea rimane costante.
Se invece il cane ha caldo espelle l’aria dalla bocca ansimando. Ansimare comporta rapidi respiri superficiali che causano l’evaporazione di fluidi sulla lingua. Quando l’aria viene espulsa attraverso la bocca, poiché l’irrorazione del sangue è minore e la superficie esposta è molto più piccola, il calore lascia il corpo del cane che riesce così ad abbassare la sua temperatura. Quindi, tanto più l’animale è accaldato, tanto più aprirà la bocca e tirerà fuori la lingua.
Questo meccanismo non interferisce con le altre funzioni vitali, poiché consente all’animale di respirare un volume costante di aria. Se pensate che il cane d’estate senta troppo caldo e che tosandolo magicamente avrà fresco… è assolutamente FALSO! E’ quindi una pratica da evitare a meno che non sia necessario, per cause di forza maggiore come, per motivi chirurgici o comunque legati alla salute dell’animale, perché tosandolo gli togliamo la sua protezione naturale esponendolo ai raggi solari, così da provocare possibili scottature, dermatiti e tumori della pelle!
Lo strato più esterno dell’epidermide umana si chiama “strato corneo”, è privo di vasi sanguigni ed è formato da due strati di cellule morte, composte da cheratina, una proteina che funge da “impermeabilizzante”.
Nei cani (e anche nei gatti) lo strato corneo è molto più sottile di quello degli esseri umani, tranne che sul naso e sui cuscinetti delle zampe; ne consegue che la loro pelle è molto più delicata, sensibile e vulnerabile della nostra.
Il mantello del cane, anziché tosato, va curato proprio per via della sua importanza. I cani normalmente fanno la muta (perdita del pelo) due volte all’anno, in primavera e in autunno. La perdita del pelo in primavera serve a liberarsi del pelo invernale che non è necessario per l’estate, mentre quella in autunno serve a preparare la ricrescita del più folto mantello per la stagione fredda.