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CRISI ECONOMICA


Articolo del 26 maggio 2010


Gandhi:  “La Terra è sufficiente  per i bisogni di tutti
ma non per l’avidità di qualcuno”.



Crisi è la parola che accompagna il cammino del pianeta da mesi: prima la crisi alimentare ed energetica, poi la crisi finanziaria e infine la crisi economica. Come sfondo la crisi climatica" (Luca Colombo Fondazione diritti genetici: gli OGM a cavallo della crisi alimentare).

Il ministro dell’economia italiano dichiarò: “Da tutte le crisi si esce con una modifica della struttura produttiva … dalla seconda guerra mondiale si uscì passando dal cavallo al jet; da questa crisi si uscirà con le energie rinnovabili e le biotecnologie. Lo scenario economico cambierà radicalmente…”.

L’ONU ha dedicato l’anno 2010 alla biodiversità. Per celebrare tale evento l’Agenzia europea dell’ambiente (EEA) ha pubblicato alcune sintetiche valutazioni su questa tematica. Alcune riguardano l’interazione tra cambiamenti climatici e biodiversità.

Dal sito dell’Agenzia stessa: “La varietà della vita è alla base del nostro benessere economico e sociale e sarà sempre più una indispensabile risorsa nella lotta contro il cambiamento climatico. Tuttavia, i nostri modelli di consumo e di produzione stanno privando gli ecosistemi della loro capacità di resistere al cambiamento climatico e fornire i servizi di cui abbiamo bisogno da loro. Più riusciamo a verificare i modi con cui il cambiamento climatico determina impatti sulla biodiversità, più diventa chiaro che non possiamo affrontare le due situazioni separatamente: la loro interdipendenza ci impone di affrontarli assieme”.

Naturalmente l’interdipendenza si estende agli ambienti economici-finanziari-energetici suindicati e la soluzione, per molti, sono le biotecnologie ovvero gli OGM. Altri ricercatori invece ritengono che per effetto degli OGM si vedrebbe  ulteriormente compromessa la biodiversità. E’ evidente a tutti che non si potrebbero modificare le migliaia di varietà di  cereali o di altri vegetali esistenti sul pianeta ed è abbastanza inverosimile pensare che, grazie alla modificazione di poche specie, si possano risolvere i problemi climatici e, di conseguenza, quelli di questa gigantesca crisi di tutta l’agricoltura mondiale. Pertanto è paradossale che nell’anno della biodiversità si propongano, anche con  minacce di ulteriore crisi , i prodotti geneticamente modificati.

Il giornale “La Stampa” del  23 maggio 2010 titola: “In borsa crollano i prezzi – E’ la Caporetto della risaia – quotazioni ridotte della metà – molte aziende rischiano di chiudere”  - “….Una Caporetto, con un crollo superiore al 50% rispetto al 2009. Siamo costretti a produrre sottocosto… Le aziende non possono più essere competitive… Se continua così rischiano la chiusura”. E dire che all’inizio del 2010 il riso veniva dato ancora come uno dei pochi beni rifugio, sicuri, nel travagliato settore agricolo, dove mais e grano non sono più remunerativi.

Confagricoltura lancia l’allarme: “La perdita di redditività non consente più la copertura dei costi di coltivazione. Chiediamo al ministro delle politiche agricole una riunione d’urgenza. Venerdì a Vercelli Coldiretti è scesa in piazza per denunciare un meccanismo di filiera obsoleto che non giova né ai produttori né ai consumatori, ai quali il riso finale lavorato arriva con un prezzo incrementato di oltre mille volte rispetto all’origine. Sotto accusa il mercato internazionale. I tre più grandi gruppi industriali italiani respingono l’accusa di monopolio del mercato e ribattono che hanno influito due fattori: la crisi globale e in parte la qualità scarsa dell’ultimo raccolto, con prodotto colpito da attacchi di “vaiolatura”, tanto da richiedere una lavorazione più complessa e costosa. Intanto sul fronte internazionale si affaccia l’accordo raggiunto tra UE e Egitto: dal 1° giugno (2010) diventeranno operativi i nuovi contingenti tariffari a dazio zero, che potrebbero facilitare l’importazione di riso egiziano in Europa”.

Il 27 aprile 2010 milletrecento trattori e oltre diecimila agricoltori hanno invaso Parigi per chiedere al Governo un intervento a sostegno del settore agricolo perché l’aumento dei costi e il crollo dei prezzi sui mercati agricoli li costringe a lavorare in perdita perché stare a livello dei prezzi mondiali è impossibile.

Dal Corriere della Sera: “Parigi, i trattori assediano la Bastiglia:  La situazione è drammatica". “Miseria agricola”  – “Agricoltori in collera”  – “Falciati via come il grano”: sono alcuni degli slogan scanditi nel corso della manifestazione, “Siamo in una situazione drammatica  in cui i prezzi non salgono e si accumulano invece nuove spese e balzelli, una situazione insostenibile. L’anno scorso la filiera cerealicola ha registrato una diminuzione  del 51% sulla scia del prezzo dei cereali. La drammaticità della situazione per gli agricoltori francesi sarebbe testimoniata dai dati riportati dal quotidiano “Le Figaro”, secondo cui sono allarmanti i dati sui suicidi nella categoria: il quotidiano parla di un agricoltore al giorno che arriva alla decisione di farla finita a causa delle preoccupazioni per il futuro”.

Il 22 maggio 2010, in occasione della giornata della biodiversità Legambiente e Bioversity International hanno presentato il dossier biodiversità a rischio: una panoramica sullo stato delle specie vegetali, su quelle agricole, su quelle animali a rischio d’estinzione e sui fattori di perdita di varietà delle forme di vita nel mondo.  La FAO stima che, ad oggi, il 75% delle varietà delle colture agrarie siano andate perdute e che i tre quarti dell’alimentazione mondiale dipendano da appena 12 specie vegetali e 5 animali. In Italia si contavano 8.000 varietà di frutta alla fine dell’Ottocento, mentre oggi se ne contano meno di 2000 (eco.blog.it).

Il Sole 24 ore” – Nova –  pag. 7 -  20-5-2010: “Le ragioni della biodiversità”. “La vita del pianeta dipende dall’esistenza degli ecosistemi, anche di quelli più piccoli  -   Con il termine “biodiversità” s’intende l’insieme di tutte le specie viventi in tutti gli ecosistemi sulla Terra…. Proprio la riduzione della biodiversità è un tema fondamentale che incombe in questo momento su di noi. Siamo nella sesta estinzione di massa nella storia del nostro pianeta. L’unica spiegazione possibile è l’effetto degli esseri umani sul pianeta… Perché la biodiversità è importante, anzi, vitale per il nostro pianeta per tre ragioni: la prima è che i servizi prestati dall’ecosistema, come l’acqua e l’aria pulite, dipendono dall’esistenza di ecosistemi estesi (nel caso dell’aria e dell’acqua dalla vita delle piante) ... Il secondo: gli esseri umani utilizzano ancora circa 40mila specie di piante, di animali e di microbi. Ci servono da decine di migliaia di anni per fare molte cose: costruire ripari, case, mezzi di trasporto, li usiamo come cibo, medicine ecc. Non dimentichiamo che impoverire la biodiversità significa anche impoverire la ricchezza enorme che finora abbiano avuto a disposizione. I nostri mari si stanno svuotando!. Il terzo aspetto è la bellezza. C’è un grande accordo sull’innato senso estetico degli esseri umani, un apprezzamento dell’armonia della vita in tutte le sue sfaccettature".

Altro fattore che causa la perdita della biodiversità, come già scritto in articoli precedenti, è la moria di api. E’ stato rilevato che succede in tutto il pianeta.

Marina Mariani, agronoma, docente di legislazione sanitaria al Politecnico del Commercio di Milano,  ha recentemente rilasciato interviste e partecipato a congressi per esporre i motivi del suo invito a non comprare prodotti  OGM. Sono reperibili su siti internet alcuni video relativi ai suoi  interventi. "Esistono" –afferma Mariani- "numerose ricerche scientifiche, pubblicate su riviste autorevoli, che confermano gli studi dello scienziato polacco Arpad Pusztai il quale dichiarò di aver riscontrato che gli animali nutriti con prodotti Ogm rivelano chiari segni di infertilità e  di morte precoce. Anche i  biologi della Russian National Accademy, Alexey Von Surov e Irina Emakova, confermano le ricerche di Pusztai. Emakova ha osservato che la metà dei ratti nutriti con soia OGM era morta nell’arco di tre settimane".

Durante la trasmissione televisiva “Che tempo che fa” del 23 maggio 2010  la nota fisica indiana Vandana Shiva, paladina in tutto il mondo della biodiversità e dei prodotti biologici, ha rilanciato il suo invito a non usare i prodotti Ogm spiegando sinteticamente le ragioni che sono dettagliamente espresse nei suoi libri e nelle registrazioni di parte dei suoi interventi, tra i quali quello tenuto durante il congresso i “Terra Madre” di Torino, che si possono ascoltare sui siti internet.

I media di tutto il mondo del  21 maggio  2010 hanno divulgato la notizia choc: “Il genetista Craig Venter ha inventato la prima cellula artificiale”.

Numerose le voci dell’ambiente scientifico che, pur  affermando che trattasi di un’invenzione importante, ritengono però che debba essere valutata con molta prudenza. Venter ipotizza che si potrà utilizzare questa scoperta anche  per produrre biocarburanti, prodotti utili all’ingegneria ambientale; l’applicazione immediata sarà l’esplosione della ricerca sul Dna; ci sarà una forte accelerazione negli ambiti di studio sugli organismi geneticamente modificati – OGM- e vaccini.

A un giornalista che oggi gli chiedeva se il lavoro di Venter poneva un “problema etico” il genetista Marcello Buiatti rispondeva: “E’ una tecnica che era già nell’ingegneria classica e nelle ingegneria genetica, può fare nel bene e nel male cose più potenti. Le scoperte che ha portato l’ingegneria genetica non sono né buone né cattive. Il problema etico degli Ogm, piante o batteri che siano, sta nei brevetti” (Il sole24ore – 22 maggio 2010).






Fonte:
www.liberamenteservo.it


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