SAPONE e OLIO - Il mio mondo

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SAPONE e OLIO

Cos'hanno in comune olio e sapone, per noi oggi non è più così scontato.. basti sapere che per fare il sapone, l'olio o il grasso sono  componenti fondamentali. Naturalmente ogni olio ha le sue proprietà, ma qui si parla di risparmio e riutilizzo, dunque del comune olio usato per la frittura, che se versato negli scarichi o gettato nella spazzatura, provoca gravi danni all’ambiente.
Fare il sapone non è assolutamente un’impresa complicata ma sicuramente ci vorranno un po’ di “cicli” per riuscire ad ottenere un prodotto qualitativamente valido. In ogni caso fate molta attenzione mentre maneggiate i vari ingredienti. Una delle componenti fondamentali è la Soda Caustica, altamente corrosiva ed ustionante: cercate di usare guanti di gomma e di tenere lontani i bambini dai fornelli. La preparazione si svolge in due fasi: saponificazione di base e seconda fusione.

Saponificazione di “base”
Ingredienti per circa 2Kg di sapone:
-200 grammi di soda caustica (la stessa che vendono per sgorgare i lavandini)
-50 cl di acqua
-1,5 litri di olio di frittura filtrato (è sufficiente passarlo con un colino o in una calza di nylon)
Preparare la soluzione alcalina mettendo in una pentola smaltata i granuli di soda e versandovi lentamente e senza fare schizzi, l’acqua. Sciogliendosi, la soda produce calore arrivando anche a picchi di 80° gradi. Dovrete farla quindi raffreddare fino a che non raggiunga i 38° circa. Volendo potete aiutarvi con dei termometri da cucina, in ogni caso quella è la temperatura a cui si dovrebbe essere in grado di tenere la pentola sul palmo della mano senza scottarsi.
A questo punto, in un’altra pentola, portare l’olio alla stessa temperatura della soluzione alcalina. Quando entrambe saranno intorno ai 38° togliete la pentola dal fuoco e aggiungete lentamente la soluzione alcalina all’olio rimescolando in continuazione con un cucchiaio di legno. Qui entra in ballo l’esperienza.
La miscela andrà mescolata fino a quando non si formerà il “nastro” segno che i grassi sono stati sciolti completamente. Il “nastro” è una sorta di scia che si forma al passaggio del cucchiaio nella miscela. Nei saponi a base di oli vegetali, questo può comparire anche dopo più di 40 minuti di rimescolamenti, quindi, se state mescolando da più di 40 minuti e non vi sembra stia succedendo niente… fate come se aveste visto il “nastro”. Probabilmente c’è, ma non avete ancora “l’occhio”. A questo punto il sapone dovrebbe essere ancora caldo. Non lo toccate in quanto l’effetto caustico della soda non si è ancora spento. Versate tutto in un grosso stampo di plastica (la soda corrode il metallo) e lasciate raffreddare lentamente per 48-72 ore avvolgendo il tutto in una coperta.
Dopo le 48-72 ore potrete togliere dallo stampo il vostro sapone base che potrebbe essere ancora caldo e la soda ancora leggermente attiva quindi, ricordatevi di usare sempre i guanti di gomma. Se la forma dovesse essere ancora troppo morbida lasciate il tutto all’aria per qualche giorno. Alcuni saponi impiegano molti giorni a rapprendersi quindi non vi preoccupate se la forma non indurisce nei tempi stabiliti. Quando la forma sarà quasi completamente indurita potrete tagliarla a grossi pezzettini e, dopo circa 15-20 giorni, il sapone dovrebbe già essere pronto per l’uso.
Fate attenzione: se utilizzandolo sentite delle piccole bruciature ed escoriazioni sulle mani, vuol dire che il sapone deve stagionare ancora un po’. In linea generale si lascia stagionare per quasi un mese.
A questo punto avrete dei saponi dalla forma molto grezza e dal vago sentore di take away Cinese, non raccontiamoci frottole, e pur sempre sapone da oli esausti. Come fare a dargli una forma ed un appeal più gradevole?
Attraverso una seconda fusione per cui sono necessari 1 litro d’acqua ed un 1,5 kg di sapone.
Prendete i vostri pezzettini di sapone grezzo e con una grattugia riducetelo a piccole scaglie (che potrete anche far seccare da parte per utilizzarlo in lavatrice assieme a qualche essenza naturale tipo salvia o alloro). Mettete il sapone e l’acqua in una pentola e a fuoco basso fate sciogliere il tutto girando lentamente con un cucchiaio di legno facendo attenzione a non fare troppa schiuma. A questo punto vi consiglio di aggiungere al preparato delle essenze che mitighino il sentore di “frittura” che in parte ancora permane. Le essenze migliori possono essere lavanda, salvia o agrumi. Quando l’impasto è cremoso ed omogeneo potete metterlo negli stampi.
Il tempo di indurimento degli stampi può variare da 1 settimana ad un mese o anche più.
Una soluzione alternativa agli stampi e di sicuro effetto (non sempre la saponetta esce bene dallo stampo) e quella di aspettare che la pasta si raffreddi a sufficienza da essere lavorata a mano in palle.

Et voilà! Da quello che poteva essere un serio problema ambientale ad una felice e migliore igiene per tutta la casa!






Fonti:
www.terranauta.it

 
 
 
 
 
 
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